Opentour 2022 / Art is coming out: Avvicinare le distanze

23 giugno – 23 luglio 2022

a cura di Davide Ferri e Cecilia Canziani

L’Accademia di Belle Arti di Bologna, le gallerie di arte moderna e contemporanea Confcommercio Ascom di Bologna e la Fondazione Zucchelli presentano l’ottava edizione di Opentour / Art is coming out, format inaugurato nel 2015 e quest’anno curato da Carmen Lorenzetti e Giuseppe Lufrano.

Cuore della manifestazione è la grande mostra diffusa che inaugura giovedì 23 giugno dalle ore 15 alle 23. Un’edizione straordinaria che ha registrato un record di adesioni con 29 tra gallerie, spazi no-profit e altri luoghi pubblici e privati della città, ognuno dei quali proporrà un progetto espositivo specifico: protagoniste assolute, le opere di studentesse e studenti in corso o diplomati negli ultimi due anni, che durante l’emergenza pandemica non hanno potuto godere di molte occasioni di visibilità.

Opentour intende promuovere i giovani talenti facilitandone il rapporto con il mercato e mettendo in relazione l’intenso lavoro di ricerca che si svolge in Accademia con gli spazi privati e pubblici dell’arte, in particolare le gallerie, fulcro dell’attività commerciale: un dialogo che si prospetta allo stesso tempo come una palestra e un trampolino di lancio importantissimo verso l’attività di artista professionista.P420 presenta nei propri spazi in Via Azzo Gardino 9 la mostra Avvicinare le distanze a cura di Cecilia Canziani e Davide Ferri. Non è una mostra tematica, ma il tentativo di illuminare aspetti interni alle singole opere presentate in mostra e trovarvi una corrispondenza nelle traiettorie e relazioni tra i lavori nello spazio espositivo.

Utilizzando medium diversi tra cui pittura, scultura, installazione, suono e disegno, tutte le opere in mostra si attivano nella tensione di scala – o di senso – tra due posture opposte: una vicinanza di elementi che diventa energetica e generatrice, o viceversa una distanza tra parti dell’opera, tra i piani dell’opera, tra opere a corpo dello spettatore, tra luogo espositivo e luogo che genera l’opera, tra apparenza e significato dell’opera.

Questo movimento interno viene assunto come indicazione metodologica nell’allestimento traducendosi nell’attivazione dello spazio attraverso accostamenti, divergenze, salti di scala che saranno oggetto di riflessioni e dialogo tra gli artisti e i curatori nei giorni dell’allestimento precedenti alla mostra.

Undici gli artisti esposti: Lorena Bucur, Elisa Capucci, Lorenzo Ermini, Francesco Ibba, Mihaly Kovacs, Giacomo Mallardo, Gianlorenzo Nardi, Martina Pozzobon, Mehrnoosh Roshanaei, Tommaso Silvestroni e Arianna Zama.